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Le insidie nascoste dietro il Superbonus 110%

Al lancio del Superbonus 110%, nel 2020, tale misura sembrava una vera rivoluzione industriale ed abitativa.

In grande anticipo rispetto alla direttiva “Case Green” del Parlamento Europeo, l’Italia già nel 2020 proponeva un maxipiano di interventi su abitazioni private e edifici pubblici.

Tele intervento era volto a portare l’efficientamento energetico e la prevenzione sismica ad un nuovo standard di riferimento.

Introduzione

La normativa nazionale prevedeva la possibilità di poter compiere ristrutturazioni complete beneficiando di un credito di imposta pari al 110% della spesa sostenuta con possibilità di cessione del credito.

Quest’ultimo era l’aspetto più rilevante poiché davvero in pochi sarebbero stati in grado di assorbire nella propria dichiarazione dei redditi un valore di detrazioni così elevato.

Con la cessione, invece, si apriva la strada anche per i redditi più contenuti di poter beneficiare di un lavoro completo a costo zero.

Chiaramente, la norma era troppo bella per essere vera, tant’è che alla sua entrata in vigore davvero pochi condomini decisero di seguire questa via.

La scarsa fiducia nel bonus ha portato il Governo ad estenderne la durata nel corso degli anni, fino ad arrivare allo stop ormai noto ai più.

A fronte, quindi, di un numero relativamente basso di immobili ristrutturati e terminati, oggi ci troviamo difronte un quantitativo notevole di cantieri in corso, di condomini che ancora stanno predisponendo la documentazione utile per accedere al bonus e di progetti esistenti solo su carta.

Stato attuale del Superbonus

Il 110% è stato prorogato a tutto il 2023, per il 2024 l’entità del bonus andrà al 70% e nel 2025 scenderà al 65%.

Prestiamo attenzione, però, perché anche i cantieri terminati non sono esenti da rischi poiché l’Agenzia delle Entrate ha ben otto anni di tempo per verificare i documenti posti a fondamento dell’erogazione del credito.

Insidie nascoste dietro il Superbonus

Vediamo quali sono ad oggi i rischi maggiori per i committenti, rimandando ai successivi articoli i relativi approfondimenti.

  1. Diniego da parte dell’Agenzia delle Entrate

Come anticipato, l’Agenzia delle Entrate ha ben otto anni di tempo per effettuare le verifiche documentali sui contributi erogati.

Ciò può portare ad una revoca dei benefici anche a notevole distanza di tempo.

Tale revoca porta al recupero dell’importo nei confronti dei soggetti beneficiari.

Ciò significa che, nel caso in cui l’AdE dovesse riscontrare una carenza documentale o un’altra irregolarità, andrà a recuperare le somme erogate come detrazione nei confronti dei committenti.

Ciò anche se questi ultimi abbiano optato per lo sconto in fattura o per la cessione del credito.

  1. Fallimento dell’impresa incaricata di eseguire i lavori.

Come facile da immaginare le imprese interessate al Superbonus 110% si trovano a lavorare senza anticipi di sorta.

Questo impegno economico a carico dell’impresa può portare, soprattutto nel caso di realtà imprenditoriali di dimensioni modeste o di imprese con troppi cantieri aperti, ad una grave crisi di liquidità che potenzialmente potrebbe sancirne il fallimento.

Anche in questo caso, l’AdE, facendo riferimento al contratto di appalto tra committente ed impresa, può rivalersi sul committente per il bonus già erogato.

  1. Mancanza di imprese disponibili.

Viste le continue modifiche alla normativa e gli aumenti dei prezzi per i materiali, un altro rischio per i committenti è quello di avere progetti completi e nessuna impresa interessata a realizzarli.

In questo caso ci si troverebbe esposti a dover pagare le fatture dei tecnici già consultati per poi non eseguire nessun lavoro.

  1. Mancato raggiungimento degli obiettivi.

Come noto, punto focale del Superbonus 110% è il doppio salto di classe energetica al termine dei lavori.

Nel caso in cui ci si dovesse rendere conto, durante i lavori o alla fine, che questo passaggio non è possibile si rischia di vanificare buona parte degli incentivi.

Nei prossimi articoli approfondiremo i vari aspetti e Ti guideremo verso le soluzioni migliori per risolvere questi primi problemi.



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